è centrata sul mondo del lavoro … perché questo ambito riempie gran parte della nostra vita sveglia … ma anche per il fatto che chi lavora con soddisfazione è sicuramente più felice di chi, invece, vede il lavoro come un ambiente frustrante … dove l’aria, i compiti e le persone ad esso collegato … lo portano a puri stati di emozione negativa! Stati negativi che poi si riflettono anche negli spazi personali: già … difficile non farsi influenzare da quanto viviamo sul lavoro … quasi impossibile, ancora, applicare la formula … “chiudi la porta e lascia i problemi in azienda.”
Io parto da una mia convinzione che credo possa essere condivisa da tante persone ed è questa: eravate già tristi nel vostro ambiente lavorativo fin dal primo minuto che avete occupato la postazione che vi era stata assegnata? Pensateci … perché credo proprio che i sentimenti nostri erano ben diversi … rivolti alla felicità di aver trovato l’occupazione ideale o di esser entrato a far parte di un contesto di persone pronte a cogliere il nostro potenziale! Era tutto bello allora … entravamo emozionati ed uscivamo raggianti: era ciò che meritavamo, ce l’avevamo fatta … grazie a tutti.
Oggi, invece … viviamo gli stessi sentimenti di allora o le nostre cose sono andate un attimino al ribasso … tanto da provare un pizzico risentimento in tutto ed in tutti? Non parlo di odio … perché penso che non possa esserci un sentimento così forte … ma nemmeno vorrei augurarlo a nessuno: chi prova dell’odio nei confronti di chiunque … alla fine (e nemmeno ci vogliono secoli) diventa una persona odiosa … che nessuno vuole accanto, la cui vita viene a perdersi senza potersela godere come il nostro Dio vorrebbe (non solo lui, ma sicuramente anche noi stessi vorremmo goderci la vita diversamente). Quindi … cosa è accaduto allora che ha spostato i nostri equilibri facendo pendere le nostre labbra all’ingiù? E se trovassimo la chiave di ciò che ha cambiato il contesto … non sarebbe intelligente tentare di riallinearci come una volta?
Conosco tante persone che vivono il proprio lavoro come un’agonia e una buona parte di queste non ha consapevolezza di cosa sia accaduto rispetto al passato felice. L’altra buona parte, invece, sa cos’è che funziona male … ma per ragioni poco logiche … non fa nulla per ri-dirottare il timone nella direzione migliore! Già … c’è chi decide di essere in-felice … perché sa che per essere gioioso deve regalare felicità ad altre persone che … sempre secondo la sua teoria … non meritano alcune attenzioni da parte nostra: della serie … non lo maledico, per carità … ma nemmeno gli deve andar bene. Beh … gettare semi di questo genere porta a far nascere frutti cattivi … ma poi noi di cosa ci nutriamo? Possiamo mai vivere tranquillamente con persone o luoghi che noi percepiamo ostili? Parlo di percezioni … visto che, se davvero volessimo oggettivamente analizzare tante circostanze … ci renderemmo conto che le valutazioni finali sono frutto soltanto delle nostre intime convinzioni al riguardo di persone e di cose!
Ma dopo tutto ciò esiste la chiave di svolta definitiva … in modo da poter considerare gli aspetti sotto una nuova luce … pensando che questa possa essere anche la vera luce? La risposta è … si, certamente! Si tratta, come sempre, di volerci impegnare in una nuova direzione … spinti dalla energica volontà di uscire da questa melma e di iniziare una vita diversa, di vedere con occhi diversi, di considerare che nessuno di noi è uguale a noi per quanto nostri simili e che le persone … forti ed intelligenti … sono quelle che capiscono l’importanza della felicità e che non accettano il contrario.
Significa … e qui ci vuole un po’ più di energia … che noi siamo i determinatori della nostra quiete … e che se noi non ci prodighiamo per ottenerla … nessun altro lo farà per noi! Bisogna compiere passi in avanti … che possono sembrare (a noi stessi sia chiaro) sciocchi, stupidi, “non da noi” … ma che sono fondamentali per quanto veramente vogliamo raggiungere! Bisogna, ancora, essere mediatori … dove la vittoria è la nostra felicità … dove magari sai che perdi qualcosa di tuo, ma che ne trarrai beneficio ben più ampio in futuro! Si … il primo passo lo dobbiamo fare noi … con la preghiera di mandare a quel paese … quella parte di noi (quella vociona interna) che potrebbe farci desistere o peggio, mai iniziare. Intanto dico che noi tutti già compiamo normalmente azioni di questo genere! Perdoniamo i figli, i nipoti, gli amici, i genitori … anche se queste persone possono aver leso la parte più sensibile di noi. Ma, stranamente, non riusciamo a perdonare le altre persone per gli stessi fatti di sopra.
Ma perché questo perdono avviene sono con i più stretti … e non con altre persone? Beh … forse siamo arrivati già alla risposta visto che ai primi siamo legati da un sentimento e che le altre sono soltanto conoscenti o colleghi: già, difficile prodigarsi per tutto il prossimo se non si vuole bene a tutto il prossimo nella stessa maniera dei cari. Ora … se proprio non vogliamo considerare il prossimo come fratelli di sangue … c’è un altro prossimo da dover tutelare e che è molto più stretto dei nostri cari: noi stessi, la nostra esistenza e “come” vogliamo condurla fino all’ultimo dei nostri giorni. Adesso, lasciamo un attimo fuori i sentimenti e rispondiamoci in modo oggettivo a questa domanda: pensi davvero che questi ambienti e persone (per quanto cattive … cosa cui dubito infinitamente) siano talmente importanti per te al punto di farti stare male per gran parte della vita? E adesso, visto che lo possiamo fare … solleviamoci in alto e giudichiamo dal cielo questa continua disputa: da lì sopra … a sinistra vedi il “tuo essere” che vuole essere per forza felice … dall’altra vedi una serie di persone e cose che non vogliono che lo sia a qualunque costo!
Visto che lui vuole essere felice, da mediatore, cosa gli consigli vivamente al fine di fargli trovare la strada giusta … pur dovendo pagare un dato prezzo che poi si rileverà molto ragionevole?
P.s. … Gira e rigira le porte sono sempre due! Su una c’è la scritta Inferno … l’altra Paradiso. Dovendo accedere all’una o all’altra c’è sempre un prezzo alto da pagare … e visto che debbo sborsare parecchi soldini … preferisco farlo per qualcosa di importante e che mi faccia veramente star bene: a noi la scelta!
Siamo più forti del Diavolo … perché lui un Cuore non ce l’ha!
Francesco