Come veniamo percepiti?
La differenza tra come pensiamo di essere e come pensano gli altri di noi … sta nella percezione che quest’ultimi hanno sul nostro conto. Come pensiamo, come parliamo, come ci comportiamo … ciò porta ad imprimere un’idea nella mente di chi ci sta di fronte. In modo semplicistico, qualcuno, potrebbe pensare che poco gli importa di cosa pensano altre persone … ognuno è libero di essere ciò che vuole. Si, sono d’accordo … perché mai dovrei preoccuparmi di tutto ciò … la mia vita è qualcosa di personale … ognuno faccia come gli pare!
Essere se stessi è sicuramente buona cosa … ma essere se stessi non significa mandare a quel paese tutti o comportarsi a proprio modo senza rispetto alcuno. Eppoi, per come la penso io, non è poi tanto male pensare a quale percezione hanno altre persone sul mio conto. Preferisco, insomma, che il mondo mi vuole bene … anziché il contrario! Certo, se la percezione è basata sul concetto di volermi danneggiare ad ogni costo … questo è un conto; ma se la percezione altrui è frutto del mio essere poco ok … credo che in fondo migliorare non sia affatto una decisione cattiva! Mi brucerà quel pensiero, ma con un pizzico di consapevolezza potrei capire che io ho dato spazio a quel pensiero.
La percezione oggi è indispensabile, soprattutto negli ambienti di lavoro. Prima di entrare un po’ più in profondità … permettetemi di mettere le mani in avanti … dicendo fin da ora che nulla ho contro nessuno. Litigo già spesso con me stesso, non mi occorrono altri nemici! Mi piace, invece, l’idea di dire le cose come talvolta sono messe, di poterle cambiare se ne vale la pena … di costruirci qualcosa di positivo per il nostro adorato futuro. E’ bello pensare al futuro: se non ci fosse … non sogneremmo nemmeno! E non può esistere una vita senza sogni! Parlavo, quindi, di percezione … ovvero dell’idea che altre persone hanno sul nostro conto … e ne parlavo con toni di una certa importanza. Sul lavoro, ad esempio, credo che sia buona cosa essere percepiti come persone di valore … ovvero persone che creano una differenza superiore a quella normalmente tangibile.
Mi spiego subito. Prendiamo il caso di due persone che lavorano, una di fronte all’altra a cui la direzione affida i medesimi compiti per i quali viene erogata una retribuzione pressoché identica . La prima di queste lavora otto ore al giorno, svolge il suo compito ed è una persona accorta e diligente. La seconda, anch’essa lavora otto ore al giorno, anch’essa svolge il suo dovere, ed anch’essa è accorta e diligente. In più però, e senza alcuno sforzo sovrumano, si preoccupa di faccende particolarmente care alla direzione come, ad esempio, il fermarsi all’ufficio postale per imbucare la corrispondenza quotidiana in uscita! Quale delle due persone, secondo voi, viene percepita di maggior valore?
Un altro esempio è Giovanna … che ha notato che è rimasta un’unica bottiglia d’acqua nel frigo aziendale, che ha saputo che il fattorino non riuscirà a consegnarla in tempo … e che si è preoccupata di fermarsi cinque minuti prima al supermercato per acquistarne una cassa da portare in ufficio! Essere persone di valore non costa nulla: non è necessario spendere per forza soldini o sudare molte camicie: abbiamo soltanto bisogno di essere oltremodo d’aiuto rispetto al normal convenuto! Probabilmente, in questo momento, qualcuno nutre sentimenti diversi al riguardo di quanto appena letto. Potrebbero, infatti, esserci delle frizioni o delle asprità, tali da non farci venir la voglia di prodigarsi un passettino in più. Questa situazione, però, ci porta almeno a queste inevitabili conseguenze:
- chi nutre frizioni vive un ambiente di lavoro “frizionato” (mica bello, dai … praticamente un mezzo inferno!)
- perdiamo l’occasione per esprimere il nostro vero essere, la nostra differenza come persona di valore e di essere considerato diverso dalla generalità
Quanto detto vale anche nel mondo del business. Solitamente ci si ferma subito. Ti ho dato ciò che hai ordinato e che hai pagato … questo pensano molte aziende fornitrici ed i loro venditori. Dovesse passare qualche concorrente il giorno successivo, in men di un minuto farebbe nascere nel cliente un forte rimorso nell’aver comperato da queste aziende e da questi venditori. Praticamente un solo affare … e via dalle scatole … e per sempre! Il concetto di valore è semplice, di facile applicabilità … ma pochi sono coloro che fanno propri i suoi elevati principi … perlopiù ispirati dalla disponibilità di voler aiutare il prossimo senza nulla di tangibile al momento in cambio!
Semmai doveste avere ancora dei dubbi al riguardo … faccio leva su una delle leggi più potenti da sempre esistenti. Mi riferisco alla “legge della reciprocità” … dove porta le persone ad ottenere successo nella stessa misura in cui cooperano con il prossimo. E c’è un’ulteriore e bella notizia al riguardo: quasi sempre le ricompense ricevute … sono ben più superiori dello sforzo gentile teso ad aiutare le persone con le quali interagisci! Rivediamo le nostre giornate … e troviamo il modo di offrire maggior valore!
Chi offre la propria mano … riceve un abbraccio!
Francesco