Circostanze, pensieri e conseguenze
Molte volte, fin troppe secondo me, identifichiamo l’ottimismo come il fatto che qualcuno debba vedere la vita sempre in modo roseo, benché le circostanze, quelle realmente vivide, sono pressoché nere, pari al buio pesto! Sento sempre dire … dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno, anziché vuoto … questo è l’ottimismo! Non so se sia giusto ragionare in questo modo, forse troppo assoluto … ma credo che nemmeno è completamente giusto conferire all’ottimismo soltanto questo specifico significato! C’è dell’altro, molto di più … e in questa mia personale comunicazione voglio discuterne giusto un pochettino insieme a voi. Il mio intento, come già ben sapete, non è tanto di acquisire il titolo di dotto di chissà quale istituzione … bensì di far riflettere i miei Amici (Voi) … così come altri miei Amici Maestri me ne hanno dato concreta possibilità.
Io ci trovo gusto nel crescere … non so altre persone cosa pensano al riguardo. Dò per certo, però, che tutti vorrebbero migliorare la propria vita … benché oggi soddisfacente e oggettivamente non migliorabile più di quanto già abbiamo (un po’ difficile, ma comunque possibile)! Sfidare la mia mente condizionata dal passato e, pertanto, plasmata non proprio come la vorrei … questo è il mio obiettivo. Non posso essere risentito di questo mio impegno … qualche buon risultato è stato raggiunto. E se è accaduto almeno una volta … perché non continuare ancora al fine di raggiungere altri obiettivi? Tutto sta in noi … ricordatevi di questo importante pensiero (e potere), più volte rimarcato in precedenti informative che vi ho trasmesso!
Nella vita ci troviamo davanti a continue circostanze … e, di fatto, una vita senza circostanze non esiste. La felicità o la tristezza in sé non hanno alcun significato: se dovessimo pescare nel dizionario le definizioni di questi due termini … probabilmente troveremo significati puramente oggettivi. Ciò che invece mi interessa … è capire come mai le persone sono o diventano felici, oppure, sono o diventano tristi! Praticamente voglio capire come funziona la mente umana al fine di determinare gioia o infelicità davanti ad una qualsiasi circostanza. In questo momento sto scrivendo per te e mi trovo davanti ad un computer, con tanto di monitor e tastiera. In questo momento o in altri successivi … potreste trovarti anche tu davanti ad un computer, con tanto di monitor e tastiera … nell’intento di scrivere qualcosa per qualcuno. Come ti fa sentire tutto questo: felice o triste?
Certo che non puoi dirti felice perché semplicemente sei davanti ad un pc con tanto di monitor e tastiera … ed altrettanto certo che non puoi dirti triste perché sei davanti al computer con monitor e tastiera. Ciò su cui voglio farvi focalizzare non è l’oggetto o lo scrivere in sé … ma quale rappresentazione mentale vivo mentalmente nel momento in cui scrivo a qualcuno col computer! Ovvero, cosa (e come) penso nel momento in cui mi trovo in quella circostanza? Attenzione alla risposta che ci diamo e, quindi, a cosa pensiamo quando scriviamo col pc … perché è da qui che inizia o meno la nostra gioia o tristezza! A livello personale il fatto di scriverti col computer mi rende euforico, felice: ho un’immagine mentale ricca di colori. Immagino te che ricevi la mia mail e che la trovi utile per quanto vuoi migliorare!
Questo è ciò che mi rende felice e che diversamente mi porterebbe a concludere definitivamente la mia rubrica ed il rapporto con i nostri lettori. L’ottimismo ed il pessimismo sono frutto del nostro stile esplicativo … come noi comunichiamo … in primis con noi stessi e poi con altre persone. Da qui ha inizio la nostra positività o la nostra negatività! Ora, è il momento giusto per spendere due paroline al riguardo di come la nostra mente ci porta a pensare su una data circostanza. Ricordo che è il modo di pensare al riguardo della circostanza che determina il nostro stato emotivo. In effetti la nostra mente reattiva è, come dicevo innanzi, condizionata dal passato.
Una vecchietta mia vicina di casa ha timore di qualsiasi uomo con la barba folta … perché durante l’infanzia aveva visto derubare i pochi averi dei suoi genitori da parte di uno sconosciuto barbuto! Barba=Ladro=Terrore=Tristezza … questa è la regola creata dalla nonnina! Sono molto certo, tanto da giurarci, che molte altre vecchiette … vedendo un uomo con tanto di barba folta … andrebbero in estasi religiosa … perché associano gli uomini barbuti alle buone azioni prestate da tanti Frati Cappuccini e da Padre Pio! Barba=Buonuomo=Santità=Gioia … questa è la nuova regola di altre nonnine! E noi, come pensiamo al riguardo delle circostanze che ci hanno segnato?
La conseguenza (il nostro stato d’animo) è, pertanto figlia del nostro modo di pensare circa un fatto o una cosa. Cambiando il modo di pensare cambia lo stato d’animo … non avete idea di quante volte ho sperimentato su me stesso questo suggerimento che ora vi sto offrendo. E nemmeno avete idea di quante persone ho avuto modo di trasformare la loro idea … circa circostanze davvero gravi … quali una malattia, un lutto, un dramma scolastico o di lavoro!
Un modo di pensare diverso c’è, statene certi … e non sono altro che modi diversi di interpretare la faccenda, la circostanza. Non sono modi da imbonitore. Difficile, quasi improbabile, che si possa imbrogliare la mente: è necessario soltanto la cambiare la formula … e l’esistenza acquisisce di riflesso un sapore maggiormente positivo ed ottimistico. Ad esempio … davvero tutte le persone barbute che conosci sono dei ladri … non è che la stragrande maggioranza sono delle persone esemplari, che fanno del bene? Che prove ha in mano sul fatto che i barbuti siano tutti ladri? Questo pensiero, questo nuovo stile esplicativo, intercetta la reazione negativa precedente (barbuti=ladri) … la mette in discussione fortemente (rari barbuti=ladri) e ne conferisce un nuovo significato (barbuti=persone perbene, tranne quel maledetto ladro che svaligiò casa mia). Così interpretando, i barbuti non nuoceranno più il nostro stato emotivo e … sicuramente … quando avrai modo di incontrarli ti sentirai molto meglio … perché sai che hai una persona perbene al tuo fianco!
Un altro modo è quello di capire effettivamente quanto ti è utile pensare che ogni barbuto sia un ladro! Cosa ti offre come vantaggio questo dittongo? E’ giusto pensare in questo modo additando a furfante ogni persona che si fa crescere una folta barba? E se mio figlio, domani, intendesse anch’esso coltivarla (sta barba) … sarebbe un farabutto da “ergastolizzare”? Come avete ben notato … avete cambiato nuovamente l’interpretazione originaria … e adesso potete anche voi avere fra i vostri figli qualcuno barbuto … perché in fondo non tutti i barbuti sono gente di poco conto! A meno che … <Tutti i barbuti sono ladri … tranne mio figlio!> (ahahahah!)
E più difficile portare avanti una vita mediocre … anziché praticare la strada per una migliore!
Francesco