Fermati, chiarisci, decidi

Fermati, chiarisci, decidi Fermati, chiarisci, decidi

Le nostre scelte, le nostre decisioni … non di rado sono alla mercé della nostra personalissima emotività. Vero, da un lato bisogna prestare attenzione alla voce del cuore … ma è altrettanto corretto pensare che in altre circostanze è bene dar retta al nostro cervello, alla miglior parte del nostro cervello, quella che pensa in modo razionale.

Non voglio metterla sulla scienza, ma il nostro cervello decide in funzione di due strade. Una strada è quella che viene aperta dal cervello rettile. L’altra parte, dal cervello pensante. Il primo funziona come un razzo, fa della reattività la sua arma migliore. L’altra è più riflessiva, maggiormente razionale, vuole confrontarsi con se stessa al fine di intraprendere la scelta migliore. Valuta le opportunità in base agli elementi che a sua disposizione.

Noi tutti, come persone, abbiamo entrambe le potenzialità. Questa è una buona notizia. Gran parte di noi assume decisioni, optando per la funzione reattiva. Altre persone ancora, prima di decidere … ci ragionano sopra. Ora, ed è una cosa importante ciò che vi sto raccontando, la stragrande delle decisioni vengono da noi prese in modo istintivo. E’ un bene o un male … questa modalità operativa? Beh, dipende da cosa scegliamo di fare davanti ad una circostanza, ad un fatto in genere! Strutturalmente la mente rettile (quella reattiva) opera in tre frangenti. Le sue risposte si riflettono in tre precise azioni. O si blocca, o si difende, o scappa!

Com’è preparato a reagire il nostro cervello?

Torniamo indietro e pensiamo a qualche evento eccezionale, per la sua straordinarietà anche in relazione al danno accaduto, vissuto da qualche nostro fratello del mondo. Mi trovo con la mente al giorno in cui una nave da crociera imbatté su un gruppo di scogli di un’isola del nostro Bel Paese. Dopo l’impatto, le reazioni furono diverse da parte degli ospiti della struttura galleggiante. Un gruppo di questi tentò la fuga, tuffandosi in mare. Un altro insieme di ospiti si difese con giubbotti salvagenti, con scialuppe e mediante l’aiuto degli addetti di bordo. Uno sparuto gruppo, invece, si bloccò davanti all’imprevisto. Rimasero inermi aspettando l’aiuto di qualcuno o una chiamata dall’alto.

In circostanze di questa portata, la mente razionale parte scegliendo il miglior modo di reagire. La parte rettile, invece, prende il sopravvento sul cervello pensante. Il risultato del sopravvento è la reazione, la reazione è il comportamento, il comportamento determina lo scenario finale.

E qui volevo arrivare: com’è preparato a reagire il nostro cervello rettile, quello istintivo? Tante volte male, di preciso non saprei, ma almeno pari al numero delle volte in cui ci siamo resi conto di aver deciso in modo sbagliato. Purtroppo, ce ne siamo resi conto tardi, quando non puoi più tornare indietro. Beh, spero che almeno abbiamo appreso la lezione sull’istintività. Questa opererà in nostro favore soltanto se l’abbiamo istruita nell’esatto modo in cui vogliamo che essa reagisca istintivamente. Ora, da un lato parlo di istintività negativa … ma vorrei che ascoltaste anche la mia idea sull’allenare l’istintività a nostro favore.

Diventiamo istintivamente positivi

L’obiettivo è di plasmarla in istintività positiva. Ed è effettivamente possibile: basta appunto allenarsi e con impegno. Un allenamento che si fonda su tre specifiche azioni:

  1. bisogna fermarsi (stoppare il cervello reattivo)
  2. è necessario chiarirsi le idee (capire cosa abbiamo davanti)
  3. si decide al meglio (come affrontare la situazione)

E’, almeno per me e credo per tanti altri simili come me che mi stanno accompagnando in questa lettura, un lavoro che assolutamente non possiamo procrastinare o delegare ad altri. Ci sono casi in cui in cui abbiamo urgenza di una determinata conoscenza, per questo compito, e che è fuori dal nostro sapere attuale. Una conoscenza, però, indispensabile e che deve essere acquisita. Pertanto, o la apprendiamo, o la acquistiamo da chi la possiede! Di fatto, il danno accusato in questi frangenti mal gestiti, soprattutto a livello emotivo, potrebbe risultare ingente. Quello economico un suo diretto riflesso.

Ne sappiamo già tutti qualcosa, siamo sinceri! Chi di noi non si è visto partire come un razzo il cui radar era fuori uso? E chi, fra noi, non è sbattuto contro ad un albero a causa della propria vista annebbiata?

Fermiamoci, chiariamo, decidiamo

Fermiamoci, chiariamo, decidiamo. Questa è la regola, la scelta migliore per decidere in modo eccellente. E più applichi questa regola, più funziona … perché viene appresa anche dal cervello rettile. All’indomani, quando ci ri-troveremo in un’altra situazione eccezionale, saremo capaci di decidere … sempre come un rettile … ma come un rettile intelligente … un rettile che sa cosa fare in poco tempo e nel migliore dei modi.

In un’azienda che conosco (fortunatamente non nostra cliente), ho visto all’opera un superiore abituato a reagire a modo suo, con un fare autoritario. Avrà di certo letto qualche libro sulla leadership del quarto millennio … probabilmente troppo avanti per i tempi moderni di oggi! Non voglio discutere i modi … ho altro a cui pensare e nemmeno sono in vena di critiche personali. Ma, dico io, il risultato della tua autorità è sotto gli occhi di tutti, tranne che i tuoi. Ti  rendi conto dei regali che porti a casa ogni giorno? E questo perché noi, che siamo i leader, non ci fermiamo per capire come far girar meglio la ruota … e meno le scatole agli altri!

Possiamo recuperare, prendendo il controllo

Beh, siamo sempre in tempo per recuperare: come si dice … finché c’è vita, c’è speranza. Ma non portiamola troppo per le lunghe. Il cervello pensante (quello che ragiona per davvero) potrebbe andare in pensione prima di aver maturato l’età per goderci l’ultima parte della vita, quella che ci rimane. L’autorità in sé non è un male, se gestita a mo’ di autorevolezza. So che la pensate come me: sono contento di ciò! Ora, non è facile fermarsi e me ne rendo conto. La frenesia (rapidità esecutiva, obiettivi, ritmi esagerati, impegni multipli, imprevisti, etc.) sta bruciando la nostra vita. Ma attenzione, è un incendio che sta propagandosi finanche nelle nostre case. Chi fa casini fuori casa, li porta dentro casa. E tutto questo perché non vogliamo trovare il tempo per fermarci, per chiarire le idee e per trovare il modo per reagire in altra maniera.

Più equilibrio, maggiore appagamento!

La vita è appagante soltanto quando i nostri ruoli sono fra loro equilibrati. Ripeto: la vita è appagante soltanto quando i nostri ruoli sono fra loro equilibrati! Se manca qualcosa sul lavoro, difficile trovarlo a casa. Se manca qualcosa a casa, difficile trovarlo sul lavoro. Devi trovare soddisfazioni in ogni ambito … a casa e sul lavoro. E allora si, sarai orgoglioso della tua vita e dell’esempio che potrai esprimere!

Non esiste maschera … che nasconde il cuore di una persona!

Francesco Tortora

 

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