L’impatto di una decisione!
Nel momento in cui facciamo qualcosa, vuoi per raggiungere un risultato o evitare una situazione negativa … sfruttiamo il potere di una spinta, frutto di una tensione avvertita dalla nostra mente! Senza alcuna spinta, nel miglior dei casi, si rimane dov’è. Beh, potrebbe farci comodo, ma potrebbe anche farci rammaricare per le occasioni sprecate.
Oggi, col vostro permesso, vorrei farvi interessare di queste spinte, valutandone alcuni aspetti. L’obiettivo è di spiegarlo, col il solito piglio grintoso, al fine di arrivare ad avere una buona consapevolezza al riguardo. Di riflesso, questa consapevolezza, verrà abbracciata da un quesito, tipo questo: <E ora che so di tutto questo, che faccio?>. La risposta, chiaramente, altro non può essere che una nostra scelta al riguardo. Ho sempre sostenuto nel corso degli anni e credo di non essermi mai sbagliato … … che per quanto possano essere allettanti le storie di successo, a nulla servono alle persone tanti racconti … se poi le persone stesse non se ne fanno nulla delle storie ascoltate.
Volendo essere un po’ cattivello, la mia idea è anche quella di metterci davanti ad uno specchio. Quando, mi trovo di fronte alla lastra magica, emergono due vedute. La persona che sono, inevitabilmente frutto di tutte le mie decisioni pregresse. Ed un’altra persona che non la si percepisce con gli occhi … ma con una particolare voce che si fa sentire. Mi riferisco alla mia coscienza. Lei è il giudice del fatto! Da lei dipende se così vado bene, ovvero la persona che sono, e mi compiaccio. E da lei ancora dipende se è interessante operare dei miglioramenti, per la persona che dovrei essere!
Una cosa è certa: la decisione verrà presa, statene certi. E che sia buona o cattiva, non sta a me dirlo. Lo scopriremo noi stessi, col trascorrere del tempo, poco o tanto che possa essere. Di sicuro, vorrei solo attestati di stima da parte della mia coscienza! In breve, vorrei essere orgoglioso circa la bontà delle mie scelte! Ancor più rapidamente, vorrei essere felice! E credo che chiunque voglia proprio tutto questo, non solo io, convenite con me?
Continuo a pensare che, in fondo, ogni azione ma anche ogni inazione … persegua un’intenzione positiva. Mi darete del pazzo, fatelo senza indugi, ma funziona esattamente così. Soffermiamoci un attimo, ve lo chiedo per piacere. Vi siete mai chiesti il vero perché … davanti ad un fatto importante, che richiede un’azione urgente … le persone si bloccano o fanno qualcosa d’altro? Il motivo è semplice, perché pochi attimi prima di una decisione, nella mente c’è l’immagine di dove potrebbe portarci quella stessa decisione che abbiamo in mente di praticare.
Le persone non fanno del male a se stesse in modo consapevole, non lo fanno apposta tranne in circostanze rare perlopiù inconcepibili. Non pensano di procurarsi del male, quindi, quando si fermano rimanendo inattivi. E non lo pensano nemmeno, quando agiscono seppur in modo non produttivo, in direzione diversa da quella più opportuna e favorevole. Pensano, pertanto, sempre di fare una cosa buona o la meno peggiore, in relazione alle conseguenze che potrebbero determinarsi! Poi certo, un risultato ci sarà, emergerà! Ed è la conseguenza della scelta operata. Da qui iniziano i processi della nostra coscienza, che giudicheranno se abbiamo preso una buona decisione o meno … in funzione di dove ci ri-troviamo, ovvero, del risultato della decisione presa!
Pertanto, ho certezze che si debba effettivamente porre un’analisi ragionata perlomeno su questi aspetti:
- la decisione, scelta fra quelle possibili (fermarsi o fare qualcosa)
- il risultato, ovvero, quello dipeso dalla decisione che abbiamo preso
Come ho sopra evidenziato, decidere è una fattispecie importante da affrontare e nel modo migliore. Propongo, dinanzi ad una scelta da farsi, di stilare tutte le possibili conseguenze. Una scaletta molto specifica. Qualche persona la definisce scenari possibili. Altri la chiamano futuro pre-annunciato. Chiamatela voi come la ritenete più opportuna questa scaletta, ma adoperatevi nello stilare una serie di punti. Ogni punto della scaletta dovrà essere “emotivizzato”. Voglio dire … dobbiamo pre-gustare, a livello sensoriale, come potremmo sentirci qualora dovessimo scegliere in funzione di ogni punto della scaletta!
La scelta, non avverrà pertanto facendo uso della sola logica. Questa, la nostra logica, dovrà sostenere la decisione o avvertire la necessità del cambiamento della scelta optata, in favore di una decisione diversa che mi faccia pre-gustare un’emotività migliore! Ciò che più conta, è l’emotività che si avverte durante la cernita di una scelta, almeno in primissima battuta. Quando si sceglie, inoltre, è bene relazionarsi con i propri valori. In alcuni casi è bene confrontarsi anche rispetto ai valori delle persone che conviveranno con la nostra decisione! Puntare dritto al successo (perché per noi è fondamentale nella nostra scala dei valori) è cosa buona, ma solo per te stesso. Altre persone, potrebbero invece essere investite dalla tua forza e, come conseguenza, potrai scontrarti con esse perché non hai rispettato i valori della tua comunità.
Questo fatto è evidente in molte aziende e lo percepisco al volo, appena vi ci accedo anche di un solo metro. Mi capita, infatti, di incontrare alti vertici (di solito manager o giù di lì) che hanno conquistato con impegno ogni centimetro della loro posizione attuale. Ma in tanti di quei centimetri, hanno calpestato il rispetto e la dignità delle persone che frequentano il medesimo ambiente lavorativo!
Ti accorgi di questo fatto in base ai livelli di emotività ambientali “conquistati” con espedienti poco rispettosi del prossimo … al solo fine di raggiungere un determinato successo personale. La vera decisione, quella “salutare” per tutti, è scegliere facendo del bene a se stessi … non nuocendo nessuno … meglio se è bene anche per gli altri!
Cos’altro può essere la nostra vita … se non la somma delle decisioni prese?
Grazie Infinite … Grazie di Cuore!
Francesco Tortora