Chi si ferma è perduto?

Continua e vedrai! Chi si ferma è perduto

“Chi si ferma è perduto!”, recita un vecchio detto. In questo caso preferirei dire: “Chi si ferma non va avanti!” Ed è proprio così. Se ti fermi, rimani al palo e su quel palo decidi se vale la pena staccare la mano o se, in fondo, va bene anche così! Questo in modo chiaro lo decidiamo noi, nessun altro può farlo al posto nostro … benché potremmo esser influenzati da altre persone.

Sono state tante le volte nella vita nella quale sono rimasto attaccato ad un palo. A volte, il palo, era lì per farmi riflettere e portarmi a decidere che ogni sforzo in più, poco o nulla poteva offrirmi di buono. Un palo che, anziché essere lì in modo verticale … lo percepivo di traverso, in maniera orizzontale. Come se fosse una linea, dove sotto tiravo le momentanee somme provvisorie. Talvolta, ragionevolmente, quel palo di traverso è stata una benedizione incredibile. Mi ha portato a comprendere che avevo scelto la strada sbagliata, quella che mi affaticava, che mi impegnava soltanto. Ma senza alcuna speranza di poter raccogliere i frutti di tutti questi sforzi.

Il palo potrebbe aiutarci

Il più delle volte, però, sempre il palo mi ha offerto spunti motivazionali incredibili. Momenti puri di confronto oggettivo e soggettivo fra me e me stesso. Talvolta con il vero amico di turno. Da solo o con queste persone, analizzavo il tutto per comprendere cosa dovevo correggere e comprendevo anche quali azioni da lì in avanti avrei dovuto compiere. Ma il palo, pari ad un capolinea senza sbocchi, questa idea non è di mio gradimento.

Se è vero che molte imprese sono sacrifici senza rese … è altrettanto veritiero che chi continua vedrà ciò che aveva in mente di vedere! L’idea era buona, le intenzioni altrettanto se non di più … mancava soltanto la giusta dose di determinazione. Non ho mai conosciuto gente di successo che abbia ottenuto la propria gloria senza aver affrontato ardue sfide. Sapete, è come quando scendi con una canoa in una vallata ripida, ricca di rocce, curve e strettoie. La cascata è quanto di più bello vorresti vedere. Ma se al primo masso ti fermi, ti perdi l’ebbrezza della discesa e lo splendore delle acque che saltano verso il basso … tipiche, appunto, di una stupenda cascata che vuole essere da te ammirata.

E quando le idee sono buone?

Ora, voglio partire dal concetto che i nostri progetti siano validi e raggiungibili con un certo impegno e che abbiamo le qualità e le risorse per poter realizzare quel progetto. Ma perché, allora, termina il tuo impegno, perché blocchi la corsa verso i tuoi sogni? In ogni caso, credimi, c’è sempre una ragione che ti impedisce di continuare. Il più delle volte, la ragione è strettamente emotiva. Nasce in noi il timore di qualcosa che potrebbe accadere se soltanto continuassimo a scendere dalla vallata. Vedi cose nella mente che solo la tua mente ti fa vedere. E queste cose ti rapinano, ti legano al palo e ti fanno soffrire. Le ultime forze, visto lo stato di panico che stiamo vivendo, le dedichiamo a sciogliere il laccio che tiene le mani ed i piedi attaccati al palo. Poi, una volta slegato quel laccio, scappiamo dal palo.

Fuga senza vittoria

E così iniziamo a fuggire come un centometrista, se non più veloce addirittura. Scapperemo si, ma non solo dal palo, che nulla potrebbe farci di male … ma dallo stato d’animo impaurito che la nostra mente ci ha fatto percepire a seguito di quelle cose che ella stessa ci aveva fatto vedere, dove noi eravamo i soli spettatori! Un film degno di tutti i Premi Oscar che un colossal può ricevere nella storia del cinema. Dove noi, di quel film … siamo gli autori, gli scrittori, i registi, gli sceneggiatori, i costumisti, gli addetti alle colonne sonore, gli attori principali e gli unici seduti in sala su una spinosa poltrona in prima fila. Seguiamo in breve, il miglior copione che abbiamo mai progettato, ecco il motivo principale di tutte le statuine d’oro che abbiamo ora in casa!

A questo punto mi viene una domanda, e me la faccio senza alcuna soggezione: “Sicuro che sia il miglior copione che avessi mai potuto creare?”. Io, almeno, lo metterei in discussione. Magari confronterei il mio con quello di altri che, con una trama identica o pressoché simile e nelle mie medesime condizioni, hanno invece materializzato i propri desideri.

Che colpa ha il palo?

Amici, questo è quanto incontra un uomo o una donna che tendono a raggiungere il proprio successo. Il palo non è tutto, è ciò che pensi di fare vedendolo che fa la differenza. Lui sta lì per una ragione, tu hai il compito di prender la migliore decisione!

 Chi ama sé stesso, perché mai dovrebbe farsi del male!

 Francesco

 

Chi si ferma è perduto

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