Rigidi, ma comunque morbidi nei limiti
Qualunque sia il cammino che si vuole intraprendere, sappiamo bene che non sempre andrà per come volevamo. Gli imprevisti, gli ostacoli ed altre vicissitudini … possono deviare o interrompere il percorso stesso. O, quantomeno, rubarci del tempo prezioso. In aggiunta, potremmo esser vittima di un improvviso, ma altrettanto malefico, prosciugamento di energie. Si, un bel dispendio di energie, sia mentali che fisiche. L’attenzione ed il corpo ne risentono in maniera importante. Alla fine, a meno che non siamo forti ed oltremodo vogliosi, grintosi e determinati … entriamo nel limbo dei probabili sconfitti. E a questo, punto, addio mie care floride intenzioni. La fiaccola spenta e lo sfinimento, hanno prevalso!
Si va bene, ma non si sa mai!
Mi è stato insegnato a tener conto di queste dinamiche quando desideriamo approcciarci ad un’idea, piccola o grande che sia, che vogliamo praticare per un dato obiettivo. Durante la creazione del nostro percorso, quando lo tracci minuziosamente, in modo preventivo è buona cosa inserire sempre qualche interrogativo. Del genere “non si sa mai!”. Il prevedibile, lo è di fatto. L’imprevedibile, ancora, potrebbe invece accadere. Tutto ciò che è possibile, lo considero vivamente. Chiaramente non voglio attrarlo, sia ben chiaro, per carità. Ma queste cose ci stanno.
Fissa i paletti
Sono in favore delle rigide regole. Con qualche prevedibile o imprevedibile oscillazione, ci mancherebbe. Ma le regole, chiare e ben definite, debbono esserci. E oltre a queste regole, inserisco dei paletti. I paletti … mi impongono di essere disciplinato, pienamente rigoroso nel rispetto del piano mio maestro. Coi paletti è come se dicessi a me stesso: “Fino qui benissimo. Da qui a qui, ancora ancora. Da lì in avanti, nemmeno se mi sparano!”
Perché fissare i paletti?
L’essere umano ha capito ciò, nel momento in cui si è reso conto che la vita non fila sempre liscia come l’olio. Quando mi approccio a fissare i paletti, ovvero, i limiti entro i quali sto ancora bene … capisco altrettanto quanto mi sto avvicinando ai limiti di soglia. E, in prossimità della soglia, la spia si accende e l’allarme inizia a far bip bip. Nel vedere ed ascoltare questi segnali, la mente riflette e rientra in carreggiata. Né più né meno come quando sei in autostrada. Fin quando non vedi un limite inferiore, il limite massimo è 130 chilometri orari. Ma quando percepisci il segnale, un numero più basso di quello più alto per intenderci, in automatico la mente ci porta a pensare e ad agire in modo diverso.
Con la storia di fissare i paletti, ci sentiremo anche più sicuri e, inoltre ci insegna ad essere maggiormente disciplinati. Il che significa che le distrazioni (diverse dai momenti naturali di svago che ogni essere umano deve fisiologicamente concedersi) non sono ammesse. Pena il dolore della sconfitta. Certo che si, bisogna essere leggeri nell’esatta misura cui tu, a te stesso, concedi la giusta leggerezza. Ma un’esistenza portata avanti con il solo principio della leggerezza … beh, quasi improbabile qualunque riuscita, finanche le più semplici.
Altro vantaggio primario
Troveremo ulteriori vantaggi nella storia delle regole, dei paletti e di quanto correlato. Sono insiti nel fatto che la mente si auto-programma al meglio. In verità siamo noi che la programmiamo … ma questo automatismo, ovvero, l’inconsapevolezza … mi porta a dire che ri-programmiamo la mente, pur non avendo la diretta intenzione al riguardo di cambiarla. Le cose buone di un aspetto, porteranno benefici a tutto l’insieme … di cui l’aspetto ne è una sola parte! In pochi termini, mentre ti adoperi nel progetto, costruirai una mente più produttiva ed equilibrata. Le vecchie e oramai stanche abitudini affievoliranno e col tempo scompariranno. Perderanno il proprio cattivo valore che ci viziavano e ci impedivano di raggiungere ed essere ciò che più volevamo. Questo meccanismo, una volta che ha raggiunto il suo livello più alto … per inerzia andrà avanti da solo. Ci basterà solo rispettare i paletti che nella mente abbiamo conficcato.
La forza della semplicità
La naturalezza raggiunta, diverrà la nostra forza. E davanti ad una montagna, anche quella dalla cima più elevata, non avrai alcun timore della fatica che dovrai intraprendere. Perché sai che progetterai il percorso, fisserai dei paletti, sarai incredibilmente disciplinato. I risultati eccellenti, più giusta e logica conseguenza. Fai ora uno sforzo, di lì a poco farai meno sforzo!
Tanto uno sforzo è organizzato, tanto un essere è realizzato!
Grazie, buon successo
Francesco Tortora
Crea le regole, ma fissa anche i paletti