Vivere a lungo, per far vivere meglio
A tanti l’idea di abbandonare la Terra dispiace. In questo nutrito gruppo di persone, trovate anche me. E forse in primissima fila. Ho voluto consapevolmente ragionare, fra me e me, per comprendere il motivo di questo mio grande dispiacere. In questi momenti di riflessione, inevitabilmente, mi sono affiorate in testa le persone più care. Le mie relazioni lavorative, gli amici del bar e del circolo, i ragazzi della nostra associazione sportiva. Ho pensato a queste persone. E più ne aggiungevo una all’elenco … tante altre in più dovevo aggiungerne. Come una catena di Sant’Antonio, la lista ha avuto un suo inizio … ma può andar avanti all’infinito!
Fra queste persone, una spanna più di altre (molto più di una spanna), mi sono rimbalzate nella mente e nel cuore, le persone familiari. Quelle che fanno parte del mio più stretto nucleo. La mia preoccupazione non è solo nelle persone in sé, ma nel loro avvenire. Si comincia a chiedersi quale futuro potrebbero avere i nostri cari, qualora dovessimo assentarci. Lo so, ognuno poi creerà le proprie sorti. Di fatto è molto probabile che anche noi abbiamo creato le nostre. Ma l’idea di non poterli più sostenere fisicamente (e in tanti altri modi) … grrr … mi fa venire i nervi, mi abbatte, mi fa sentire solo nel vederli soli … non con me!
Ed è qui che ho compreso bene che, queste stesse persone, sono la mia forza trainante o di spinta, a seconda di come vogliate interpretare la storia. Sono convinto che siamo nati per qualcuno, che dobbiamo dare il massimo per qualcuno, che dobbiamo farlo nel più ampio tempo possibile. Poco da discutere al riguardo, io la vedo esattamente così.
Vivere a lungo anche per altri
Partendo dallo spavento immaginario dell’abbandono delle persone a me più care, in queste vedo un prezioso trampolino. In pochi termini, la loro esistenza futura è il mio scopo. Non posso non tenerne conto, è nella mia indole. Da molti anni ho pensato di conformare la mia esistenza a coccolare i miei scopi, ad uno ad uno. In buona parte ci sono riuscito, per un’altra parte dovrò lavorarci ancora e tanto. Ma una cosa è certa: è uno scopo talmente elevato e pregnante che nessuno potrà mai portarmelo ad un livello inferiore alla massima priorità assoluta.
Purtroppo però, la vita di tanti è trainata da altri scopi. Preferirei, in questo caso, parlare di obiettivi. Perché lo scopo è una missione e gli obiettivi sono tappe di un percorso. Un percorso che puoi anche ultimare senza che questi ti porti a raggiungere uno scopo e, pertanto, non sentirti soddisfatto o provare incoerenza rispetto ai tuoi valori cardine.
Uno scopo si può comunque raggiungere, anche se non realizziamo alcun obiettivo. Si, puoi sentirti male, se non porti i soldini a casa. Ma ti sentirai molto peggio, se non hai fatto il possibile per garantire sussidio a chi meritava da te tutto il tuo sussidio. Non è un gioco di parole, non ho la minima intenzione di confondervi le idee. Ma sta qui l’essenza e la differenza fra uno scopo ed un obiettivo! In pochi termini: vivi per uno scopo, perché alla fine è proprio questo l’aspetto più importante di ogni essere umano.
Domande comparative
Quando pratichiamo le nostre vicende, lo scopo deve essere sempre un elemento indispensabile di comparazione. Questa cosa è giusta? Arricchisce il mio scopo? Mi farà sentire bene per la persona che voglio essere e per il ruolo che intraprendo nella vita altrui? Se queste domande venissero poste prima di ogni decisione al riguardo di ciò che vorremmo compiere, probabilmente avremmo una vita più appagante. Magari non ci libereremo dalla schiavitù del potere e del danaro. Ma nemmeno verremmo a ritrovarci legati o incatenati dal mormorio incessante e pressante della nostra coscienza.
È cosa buona e giusta, si recita nelle case sacre. Preferite questa dritta, anziché a … cosa grande ed ingiusta! Oggi si è alla ricerca della grandezza, importando nella propria vita beni effimeri. In molti casi e per tanta gente, ottenere questo genere di beni, soddisfa altri scopi. Fra questi, quello di mostrarci per ciò che vorremmo che gli altri pensassero sinceramente sul nostro conto. Così facendo auto-creiamo un tranello vorticoso. Le soddisfazioni “effimere” svaniscono presto, e si va a caccia di altri obiettivi illusori. Ma proprio perché illusori, la loro magia svanisce pochi istanti dopo averla vissuta. A quel punto, l’uomo e la donna, inseguono magie … e rimangono intrappolate dalle contentezze momentanee pagate a caro prezzo.
L’umiltà e il minimalismo, se fatti entrare nella propria anima, raddrizzeranno il tutto e ci porteranno a provare un forte senso di rimorso verso la nostra smania di eccellere senza un preciso scopo nobile. Un rimorso che, a sua volta, eviterà che tu ricada in trappola!
Prima o poi verrà il giorno in cui non avremmo più un altro giorno!
Buona vita, ottime cose
Francesco Tortora
Perché vorremmo vivere a lungo?