Perché no, se ne vale la pena?
Incontro persone giù di corda, preoccupate, afflitte. Ultimamente in misura maggiore rispetto al passato. Nella vita attendono cose che soddisfino, ma i risultati positivi aspettati non si riscontrano. Bah, a loro sembra proprio che tutte le ciambelle escano senza il buco. E ogni qualvolta ciò accade, vedono il fallimento. Vedendola così, chiaramente, si continua a fallire. Altri, molti direi, finanche si fermano … e quando lo fanno, probabilmente, incontrano il vero fallimento!
Nel momento in cui si vivono gli eventi in questo modo, la persona che fallisce nei risultati … non si limita a circoscrivere l’esperienza come negativa … ma arriva a pensare di essere una persona negativa. Uno di quelli che non conclude alcunchè di buono. Mi chiedo, “Ma davvero si è capaci di non far nulla di positivo nella vita?” Ovvero, “Veramente ogni volta che ci accingiamo ad intraprendere un’iniziativa, condita finanche dai migliori propositi, questa ci va male?”
Il timore di rischiare e di perdere
In tante circostanze, nella nostra mente, avviene una sorta di auto-convincimento … in questo caso negativo. Ci provo e mi va male. Ci riprovo ancora e mi va male anche adesso … alla terza, che ci provo a fare? A questo punto nasce l’immobilismo. E benché le nostre idee possano essere positive (della serie, è possibile ottenere risultati soddisfacenti con metodo ed applicazione), ci si blocca davanti al timore di non subire più il dispiacere della mancata riuscita. In modo sommario, la paura di non riuscirci è vincente rispetto alla felicità della potenziale conquista. Di fatto, voi puntereste un centesimo avendo l’assoluta certezza di non aver alcuna probabilità di vincita? Io no, ma credo anche voi altrettanto.
La matematica che distrugge il rischio ragionevole
Ma mentre le scommesse sono matematiche, qui la matematica la creiamo noi con le immagini vivide della certa sconfitta che subiremo e con le anticipate sensazioni di malessere che potremmo vivere a seguito della sconfitta stessa. Siamo certi di scottarci, pertanto, rimaniamo lontani almeno un miglio dal fuoco. Questo è il tutto … perlopiù nella stragrande maggioranza dei casi … solo ed esclusivamente immaginato!
Sapete oramai quanto conti l’immaginazione. Quanto questa è potente nella sua qualità di forza motrice. Ma, non conta solo in termini negativi, lo è altrettanto per chi intraprende un’iniziativa con la certezza di vincere. Certo è che, in entrambi i casi, dobbiamo essere ragionevoli e ponderati. È bene sempre valutare preventivamente gli obiettivi e verificare oggettivamente se sono raggiungibili o meno.
Tuffarsi in una nella palude zeppa di coccodrilli, armati della fervida certezza che nessuno vi addenti, questa è vera pazzia. Così come è pazzesco il pensiero di evitare di tuffarsi in una piscina, di un hotel a cinque stelle, perché convinti della presenza di un nutrito gruppo di coccodrilli!
Valutiamo l’idea per ciò che è!
Il fatto cui voglio intrattenervi è che, una volta apprezzata oggettivamente l’idea, bisogna dar slancio alle nostre buone intenzioni. È elevato il numero di persone che non è mai partita spedita verso un progetto certamente buono, senza alcun rischio oggettivo o al limite risicato. Poi accade, perché succede anche questo, che la loro idea produce risultati a favore di qualcun altro che senza remore si è impegnato. Da qui nasce il rimorso di non averci provato abbastanza … o si accampano scuse ragionevoli (per noi ragionevoli, chiaramente) sul perché non ci siamo prodigati nel momento opportuno.
Ora, vincere senza rischiare è pressocché impossibile. Puoi perder del tempo. Puoi veder abbassare la tua energia e la tua emotività. Puoi finanche perder dei soldini. Ma, qualora le nostre idee sono buone, potremmo comunque perdere profitti, soddisfazioni e felicità!
Prendi il tuo sogno, guardalo da lontano come se tu fossi estraneo. Esamina i potenziali vantaggi e valuta attentamente ed in modo oggettivo eventuali rischi. Se questi sono accettabili, sai già a cosa al massimo potrai andare incontro in termini di perdita. A questo punto dobbiamo noi decidere se vale la pena di diventare felici a cospetto di un rischio ragionevole che è possibile ed intendiamo accettare.
Perché fermarsi nel fare cose incredibili?
Francesco
Rischio ragionevole o limite consapevole?